RooBè – Tra Ferro, Sogno e Materia

Radici Milanesi e L’Epifania di “AGO FILO E NODO” Il mio battesimo artistico avvenne sotto il colosso di Milano, “AGO FILO E NODO”. Fu lì che ebbi la mia prima rivelazione: la grandezza può essere espressa attraverso la piccolezza, e la frammentazione può essere un percorso verso l’interezza. Questo incontro con la monumentalità mi riportò a un’infanzia dove le dimensioni mutavano, e la febbre trasfigurava la realtà in visioni giganti. Da qui nacque il “piccolo omino“, compagno e narratore nelle mie avventure artistiche tra i vicoli e le piazze di una Milano pulsante e viva, che si prestava come tela per i miei murales e pensieri visuali.

Viaggio a Manchester e la Scoperta del “Concetto Causale” Il trasferimento a Manchester fu un passaggio chiave nel mio percorso: una città di contrasti e di vivaci stimoli artistici. Il 2014 segnò un’epoca di consolidamento per il mio “Concetto Causale“. Fu in quest’ambiente, ricco di incontri e di arte accessibile, che il dialogo tra le mie esperienze e la ricerca interiore trovò nuova linfa. La frequentazione assidua della Whitworth Art Gallery si rivelò fertile terreno per la mia introspezione, culminando nell’abbandono del pensiero duale per abbracciare una visione triadica dell’esistenza, al crocevia tra sensazioni, pensiero e spirito.

La Mia Filosofia Artistica: Oltre i Sensi Convenzionali Nella mia arte, esploro il dialogo tra i cinque sensi e tre dimensioni “assolute” che ho identificato: l’etereo-materiale, lo spazio-tempo spirituale e il solido-geometrico. Questi livelli, sovrastrutture dei cinque sensi, sono altrettanti passaggi verso l’essenza della coscienza, l’esperienza del tempo assoluto e la comunicazione con l’archetipico e il primordiale che risiedono in noi. La mia ricerca si fa così viaggio nell’animo umano, alla scoperta di quel filo invisibile che lega l’individuo al cosmo.

Mostre e Riconoscimenti: Una Vita d’Arte Condivisa Il mio viaggio artistico mi ha portato a esporre in spazi prestigiosi, tra cui la Bauhaus di Roma e l’estemporanea di Verona. Il 2021 mi ha visto finalista ad un concorso internazionale a Firenze, mentre il 2022 mi ha permesso di dare voce alla mia visione nell’introspezione di “SILENCE“. Non mi considero un artista della norma, ma un esploratore dell’atipico, che attraverso il proprio cammino vuole ispirare gli altri a scoprire e a interpretare la propria unicità.

Conclusione: Un’Esistenza al Servizio dell’Arte La mia vita è un’opera aperta, un invito a rifiutare l’ordinario e a cercare con coraggio le risposte celate nell’io più profondo. Non ambisco a insegnare, ma a condividere; non cerco seguaci, ma compagni di viaggio nel percorso tumultuoso dell’esistenza. Ogni scultura, ogni murale è un invito a cercare dentro di sé, a sfidare i propri limiti e a scoprire la magia celata nell’ordinario. La mia arte è un ponte tra il mondo tangibile e quello dei sogni, un dialogo perpetuo con l’essere più profondo.